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Ultime notizie sul Terzo Settore tra riforme, bandi e ricerche

RIFORMA

Come è noto, è da poco ufficialmente entrato in vigore il “Codice del Terzo Settore”, il decreto legislativo più corposo tra quelli emanati per la riforma del Terzo Settore che riordina il settore non profit in Italia e introduce importanti innovazioni per la nuova figura degli “Enti del Terzo Settore”. Da specificare, però, che perché il Codice possa realmente essere applicato e funzionare è necessaria l’emanazione di ulteriori decreti ministeriali.

Un interessante compendio sul Codice e sulle principali novità e cambiamenti introdotti è stato pubblicato sulla Testata “Redattore Sociale”.

In particolare, con il termine “Enti del Terzo Settore” vengono adesso indicate e raggruppate tutte le categorie di questo tipo che dovranno seguire una nuova procedura per acquisire la personalità giuridica tramite l’iscrizione al “Registro unico nazionale del Terzo Settore”, che sostituirà e riunirà i vari elenchi oggi esistenti (oltre 300). Il Registro comprende le Organizzazioni di Volontariato, le Associazioni di Promozione Sociale, gli Enti Filantropici, le Imprese Sociali (comprese le cooperative sociali), le Reti Associative, le Società di Mutuo Soccorso, altri enti come associazioni riconosciute e non, fondazioni, enti di carattere privato senza scopo di lucro diversi dalle società. Il Registro sarà uno strumento pubblico, accessibile a tutti (consultabile online) in cui si potranno reperire le informazioni di base dei diversi enti, permettendo anche ai donatori di conoscere le caratteristiche di un’organizzazione e poter usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla legge.

Restano fuori dalla categoria le amministrazioni pubbliche, le fondazioni di origine bancaria, i partiti, i sindacati, le associazioni professionali, di categoria e di datori di lavoro e per gli enti religiosi il Codice si applicherà limitatamente alle “attività di interesse generale” (definite all’articolo 5). Gli Enti del Terzo settore infatti svolgono in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita attività di interesse generale – che comprendono attività “tipiche” del non profit – per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

Gli Enti del Terzo Settore iscritti al Registro unico nazionale del Terzo Settore, dovranno rispettare alcuni obblighi, ad esempio di trasparenza, e potranno usufruire di particolari esenzioni, agevolazioni fiscali e vantaggi economici previsti dalla riforma, come incentivi fiscali maggiorati, anche per i donatori, risorse del nuovo Fondo per il Finanziamento a sostegno delle attività di interesse generale, “Social bonus” e “Titoli di solidarietà”.

Come appena accennato, la Riforma introduce anche nuovi vantaggi per chi dona, sia denaro che beni materiali, agli Enti del Terzo Settore. In particolare, le donazioni per le persone fisiche diventano detraibili al 30% (35% per donazioni a Organizzazioni di Volontariato) fino a un massimo di 30.000 euro per ciascun periodo di imposta o deducibili fino al 10% del reddito complessivo dichiarato. Per le aziende ed enti le agevolazioni sono deducibili del 10% e viene abolita la soglia massima precedente di 70.000 euro annui.

Per scaricare una guida chiara e completa sulla riforma del Terzo Settore è possibile andare su “Italia non profit”.

 

BANDI

Ultima recente novità è l’emanazione di un importante provvedimento applicativo grazie al quale è stato liberalizzato il Fondo di 91 milioni, previsto dalla riforma, e la conseguente uscita del bando finanziato tramite il fondo.

Con questo bando vengono stanziati oltre 70 milioni: 44,8 milioni per finanziare progetti di rilevanza nazionale contro il disagio sociale e 26 milioni destinati a progetti con rilevanza locale, in base ai criteri stabiliti dalle Regioni. Possono applicare al bando sia le Organizzazioni di Volontariato che le Associazioni di Promozione Sociale – le risorse, maggiori rispetto al passato, sono state unificate in un solo bando – e le Fondazioni, come singoli o in partenariato, anche con le Reti Associative.

In particolare, saranno sostenuti i progetti destinati alle attività di interesse generale, tra cui: il contrasto dello sfruttamento del lavoro nero; lo sviluppo della cultura del volontariato tra i giovani; l’integrazione dei migranti; l’inserimento lavorativo delle fasce deboli della popolazione, la creazione di forme di welfare di comunità.

È, inoltre previsto lo stanziamento di ulteriori 10 milioni, a carattere rotativo, per i programmi di investimento degli Enti associativi legate alle attività di interesse generale promosse, che sarà gestito “Fondazione Italia Sociale” appena costituita

Oltre a queste centrali novità legate alla Riforma, in questo periodo sono attive altre interessanti opportunità per il terzo settore. Tra queste il bando “Con i Bambini” per contrastare la povertà educativa. Vengono stanziati 60 milioni di euro per interventi rivolti a “contrastare la povertà educativa fuori e dentro la scuola” indirizzati a minori tra i 5 e i 14 anni.

 

RICERCHE

È stato, inoltre, pubblicato il 22esimo Rapporto sulle fondazioni bancarie, di cui riportiamo qualche dato di sintesi. Geograficamente parlando, le fondazioni bancarie si concentrano tutte (o quasi) al nord: sono 47 le fondazioni con sede al nord e hanno un patrimonio di quasi 30 miliardi di euro, il 74,2% del patrimonio complessivo. Rispetto alle erogazioni, dopo 6 anni di calo, sono aumentate del 10% rispetto al 2015: in valori assoluti, le erogazioni del 2016 sono state di 1.030,7 milioni di euro contro i 936,7 milioni del 2015. Gli interventi sostenuti invece sono diminuiti passando da 21.564 nel 2015 a 20.286 nel 2016, con un calo quindi del -5,9%. La media di importo erogato per singolo progetto quindi è salito a 50.806 euro (dai 43.437 euro del 2015). Rispetto alla distribuzione territoriale delle erogazioni, risulta che per la maggior parte vengono destinate alla regione di appartenenza della fondazione. Infine, i settori a cui possono essere destinate (per legge) le erogazioni sono 21, ma di fatto la maggior parte si concentrano su 7 di essi:

  1. Arte, attività e beni culturali,
  2. Assistenza sociale
  3. Volontariato, filantropia e beneficienza
  4. Ricerca e Sviluppo
  5. Sviluppo Locale
  6. Educazione, istruzione e formazione
  7. Salute pubblica

Infine, segnaliamo la pubblicazione della prima edizione del “Corporate Giving in Italia Italy” la ricerca sul corporate e le donazioni in Italia promossa da Dynamo Academy. Nella ricerca sono state analizzate 52 imprese italiane ed emerge che il 90% del capitale erogato consiste in donazioni in denaro: rispetto al campione oggetto della ricerca sono state effettuate in tutto 86 erogazioni e sostenute 58 organizzazioni per un totale di 153,49 milioni di euro. Si stima che in Italia il valore del corporate giving sia di oltre 460 milioni e la buona notizia è che, secondo le previsioni, la maggior parte delle imprese prevede di confermare l’incrementare il budget destinato ad attività filantropiche.

 

FONTI