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IA & fundraising

Come l’intelligenza artificiale cambia la raccolta fondi

Il digital e l’Intelligenza artificiale non sono più fantascienza, sono già realtà nel mondo del fundraising. Organizzazioni di tutto il mondo stanno usando l’AI per raccogliere più fondi, personalizzare la comunicazione e migliorare il rapporto con i donatori.

Come può un’organizzazione sfruttare al meglio questa innovazione da subito? E come può, un gruppo di lavoro, superare gli ostacoli al cambiamento?


1. Personalizzazione delle campagne di donazione? Facile con l’AI.

Con l’AI puoi analizzare i dati dei donatori e personalizzare ogni messaggio in base ai loro interessi e abitudini. Grazie al machine learning, puoi inviare email e contenuti social mirati, aumentando le donazioni. Meno spreco di tempo, più risultati.

📌 Esempio pratico: Un sistema di AI può identificare i donatori con una propensione a donare nuovamente e suggerire la migliore modalità di approccio (email, SMS, social media).

🔧 Come fare per:

  • Utilizza strumenti di marketing automation integrati come HubSpot o Mailchimp con AI, che analizzano il comportamento degli utenti e inviano messaggi personalizzati.
  • Implementa sistemi di scoring dei donatori per segmentare il database in base alla loro propensione alla donazione. Con l’AI un analyst impiega un decimo del tempo ad estrarre dati interessanti!  
  • Implementa le “personas sintetiche” grazie all’AI come ChatGPT, testa le tue campagne e verifica la reazione dei gemelli digitali dei tuoi donatori. Qui un ottimo articolo per approfondire https://www.delve.ai/it/blog/gemello-digitale-del-cliente

2. Chatbot e assistenza 24/7

Le organizzazioni non profit stanno iniziando a implementare chatbot intelligenti per rispondere alle domande dei donatori in tempo reale, facilitare il processo di donazione e offrire un supporto continuo senza la necessità di intervento umano.

📌 Benefici: Un chatbot ben progettato può migliorare l’esperienza dell’utente, ridurre il tasso di abbandono delle donazioni online e raccogliere feedback utili per ottimizzare le future strategie di engagement.

🔧 Come fare per:

  • Usa piattaforme di chatbot come ManyChat, Chatfuel o Drift o sistemi custom per creare risposte automatiche e interattive sul sito web e sui social.
  • Programma il chatbot per rispondere alle FAQ dei donatori e guidarli nel processo di donazione.
  • Integra il chatbot con strumenti di CRM per raccogliere informazioni sui donatori e ottimizzare il follow-up.

3. Automazione della raccolta fondi

L’IA permette di automatizzare gran parte del processo di fundraising, ottimizzando la gestione dei database, il follow-up con i donatori e la segmentazione delle liste. Software avanzati sono in grado di inviare promemoria automatici per le donazioni ricorrenti o suggerire incrementi di donazione sulla base della capacità economica del donatore.

📌 Esempio pratico: scegli piattaforme che utilizzano l’AI per prevedere i comportamenti dei donatori e ottimizzare il loro ciclo di vita.

🔧 Come fare per:

  • Imposta sistemi di automazione delle email con reminder per le donazioni ricorrenti usando piattaforme di email marketing avanzate.
  • Utilizza strumenti di predictive giving come Gravyty o DonorSearch https://www.donorsearch.net/ds-for-nonprofits/, che suggeriscono quali donatori hanno una maggiore probabilità di donare di nuovo.
  • Sperimenta le donazioni con un solo clic per rendere il processo di donazione più immediato. Ci sono divere piattaforme, italiane, che possono essere utilizzate da subito come AGoodGiver https://fundraising.agoodgiver.com/ o Nexi https://www.nexi.it/it/pos/softpos

4. Storytelling Potenziato dall’IA

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui le storie vengono raccontate. Strumenti di content generation come ChatGPT possono aiutare a creare narrazioni coinvolgenti, ottimizzate per diversi canali digitali. Inoltre, l’analisi dei dati aiuta a identificare quali contenuti generano più interazioni, permettendo agli enti di adattare la loro comunicazione in tempo reale.

📌 Case study: alcune ONG stanno utilizzando strumenti di analisi testuale per comprendere quali messaggi emotivi generano un impatto maggiore sui donatori e adattare di conseguenza la loro strategia di comunicazione.

🔧 Come fare per:

  • Usa strumenti di copywriting AI come ChatGPT, Jasper AI o Copy.ai per creare testi ottimizzati per email, landing page e post social.
  • Analizza le prestazioni dei contenuti con Google Analytics o Hotjar per capire quali messaggi funzionano meglio.
  • Testa video generati dall’IA con piattaforme come Synthesia https://www.synthesia.io/, che permettono di creare contenuti visivi con testimonial virtuali in pochi minuti.

5. Prevedere chi donerà (e quando) con l’AI (e testarlo con personas sintetiche!)

L’AI può aiutarti a capire quali donatori sono più propensi a donare di nuovo, quando contattarli e quale importo proporre. Grazie all’analisi predittiva, puoi personalizzare le richieste di donazione in base ai comportamenti passati, aumentando le possibilità di successo.

📌 Esempio pratico: l’AI può individuare cluster omogenei nel tuo DB e suggerirti di inviare messaggi mirati nel momento giusto, con la giusta cta e ipotizzare anche i risultati.

🔧 Come fare per:

  • Usa strumenti come Google AI o Fundmetric per prevedere chi è più propenso a donare.
  • Implementa un punteggio di propensione alla donazione per segmentare il tuo database.
  • Analizza i dati per scoprire nuovi potenziali donatori con caratteristiche simili ai tuoi migliori sostenitori.
  • Testa le tue campagne su personas sintetiche: modelli AI che simulano il comportamento di diversi profili di donatori, aiutandoti a ottimizzare i messaggi prima di inviarli realmente. (vedi punto 1).

Perché è utile? Con l’AI non solo prevedi chi donerà, ma puoi anche testare strategie in anticipo per massimizzare l’efficacia delle tue campagne, riducendo sprechi e aumentando il coinvolgimento.


L’AI è il presente del Fundraising?

L’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore non profit è solo agli inizi, ma le potenzialità sono enormi. Tuttavia, molte organizzazioni faticano ancora a integrare lAI nei loro processi. Quali sono gli ostacoli principali? E come possono essere superati?

🔴 1. Mancanza di competenze interne

Molti enti non profit non dispongono di personale con competenze digitali o tecniche per implementare strumenti di IA.

Come superarlo:

  • Formare il personale attraverso corsi online gratuiti o a basso costo su Google Digital Garage, Coursera o HubSpot Academy.
  • Collaborare con università e startup per progetti pilota che introducano l’AI nel fundraising.
  • Affidarsi a consulenti specializzati che possano guidare l’organizzazione nell’adozione della tecnologia.

🔴 2. Paura dei costi elevati

Le soluzioni di AI sono spesso percepite come costose e fuori portata per le organizzazioni non profit.

Come superarlo:

  • Sfruttare strumenti gratuiti o a basso costo come ChatGPT, ManyChat o Google Analytics AI.
  • Cercare fondi dedicati all’innovazione (es. bandi europei per la trasformazione digitale del Terzo Settore).
  • Iniziare con progetti pilota su piccola scala per testare il valore dell’IA senza investimenti ingenti.

🔴 3. Resistenza al cambiamento

Molti fundraiser sono abituati a metodi tradizionali e vedono l’AI come una minaccia più che un’opportunità.

Come superarlo:

  • Comunicare chiaramente che l’AI non sostituisce il lavoro umano, ma lo potenzia.
  • Coinvolgere il team fin dall’inizio, mostrando esempi di successo di altre organizzazioni.
  • Partire da piccoli miglioramenti, come l’automazione delle email, per rendere il cambiamento meno drastico.

🔴 4. Scarsa qualità o gestione dei dati

L’AI si basa su dati ben strutturati, ma molte organizzazioni hanno database obsoleti o frammentati.

Come superarlo:

  • Implementare un CRM adeguato per raccogliere e centralizzare i dati. Scegliere solo CRM che integrino già l’AI. E’ una grande opportunità!
  • Prima di tutto “pulire e aggiornare” il database con strategie di data governance per migliorare la qualità delle informazioni.
  • Creare una cultura della raccolta dati consapevole, formando il team sulla corretta gestione delle informazioni dei donatori.

🔴 5. Timori etici e sulla privacy

L’uso dell’AI può sollevare dubbi su trasparenza, protezione dei dati e rispetto della privacy dei donatori.

Come superarlo:

  • Seguire le normative GDPR e adottare piattaforme che garantiscano la sicurezza dei dati.
  • Essere trasparenti con i donatori su come vengono usati i loro dati e offrire loro opzioni di controllo.
  • Usare l’AI in modo etico, mantenendo il focus su un fundraising basato sulla fiducia e sulla relazione con i sostenitori. Essere molto trasparenti insomma!

L’AI è una rivoluzione accessibile, ma serve il giusto approccio

L’intelligenza artificiale può trasformare il fundraising, lo sta già facendo, ma è essenziale approcciarsi ad essa con una mentalità aperta e strategica. Non è necessario un grande budget o un team IT avanzato: basta iniziare con piccoli passi, scegliere gli strumenti giusti e adottare un processo di apprendimento continuo.  

Qual è la sfida più grande che stai affrontando con l’AI nel fundraising? Parliamone nei commenti!

a cura di Francesco Quistelli – Ceo Atlantis Company

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