Gli eventi di piazza sono tornati protagonisti e oggi rappresentano una delle strategie più potenti per il fundraising. Non solo raccolgono fondi, ma rendono visibili le organizzazioni e creano un legame diretto con la comunità. Scendere in piazza con migliaia di persone permette alle organizzazioni di raggiungere due obiettivi sempre più fondamentali: rendere i volontari protagonisti di qualcosa di grande ed entrare nelle case di migliaia di donatori.
Nel 2025, però, il panorama sta cambiando: nuove tendenze, normative e approcci innovativi stanno ridefinendo le modalità per scendere in piazza. Come adattarsi e ottenere il massimo?
1. Il ritorno (e la crescita) degli eventi di piazza
Dopo l’incertezza della pandemia, gli eventi di piazza sono ripartiti con forza e, in molti casi, sono addirittura cresciuti. Le grandi iniziative storiche come Arance della Salute di AIRC, Gardenia di AISM e Stelle di Natale di AIL restano punti fermi del fundraising, ma accanto a loro stanno emergendo nuove realtà capaci di trasformare il classico evento in un’esperienza più coinvolgente e diffusa.
Un esempio significativo è Biscotti Senza Frontiere di Medici Senza Frontiere: nel 2024, per la prima volta, l’organizzazione ha portato un prodotto solidale nelle piazze italiane trasformandolo in un evento di partecipazione attiva. Questo modello potrebbe aprire la strada a molte altre iniziative già nel 2025.
2. La riforma del Terzo Settore e gli eventi di piazza
Con l’evoluzione normativa, anche gli eventi di piazza sono chiamati a rispondere a nuove regole. Ecco alcuni punti chiave della riforma ETS che impattano direttamente sulle iniziative pubbliche:
- Raccolta fondi più trasparente: Le organizzazioni sono ora tenute a documentare con maggiore precisione le entrate e l’impiego dei fondi raccolti. Questo implica l’obbligo di redigere un rendiconto specifico per ogni attività di raccolta fondi, da depositare presso il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).*
- Chiarezza nei ruoli dei volontari: Gli Enti del Terzo Settore (ETS) devono garantire una netta distinzione tra volontari e operatori retribuiti. È obbligatorio mantenere un registro dei volontari che operano in modo non occasionale, assicurandoli contro infortuni e malattie legate all’attività di volontariato, nonché per la responsabilità civile verso terzi.**
- Gestione più strutturata delle donazioni in contanti: si promuovono sempre più le transazioni elettroniche per garantire maggiore tracciabilità. Su questo fronte, le organizzazioni possono sfruttare nuove App di donazione per digitalizzare le transazioni e rendere ancora più trasparente la raccolta fondi.
*LINEE GUIDA PER LA RACCOLTA FONDI DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE, AI SENSI DELL’ARTICOLO 7 DEL DECRETO LEGISLATIVO 3 LUGLIO 2017, n.117.
**https://legaleterzosettore.it/il-blog/
3. Le 5 cose indispensabili per un evento di successo
Organizzare un evento in piazza efficace non è solo questione di logistica, ma di strategia. Ecco i cinque elementi essenziali:
- Un’idea forte e riconoscibile → L’evento deve comunicare immediatamente il suo valore. Se la tua idea non è forte e riconoscibile, l’evento rischia di essere come una fotocopia storta: sfocato, poco chiaro e destinato a finire nel dimenticatoio.
- Organizzarsi con un timing ben definito → Serve pianificazione con mesi di anticipo. Organizzare un evento all’ultimo minuto è come studiare la notte prima dell’esame: forse ce la fai, ma il rischio di un disastro è altissimo!
- Volontari formati e motivati → Chi è sul campo deve saper raccontare la missione e coinvolgere il pubblico. Mandare volontari non formati a un evento è come mettere in campo una squadra senza allenamento: tanta buona volontà, ma rischiano di perdere la partita con il pubblico!
- Comunicazione pre e post evento → Senza una strategia promozionale, il pubblico potrebbe non accorgersi dell’iniziativa. Immagina di preparare la cena perfetta, con ingredienti top e una ricetta imbattibile… e poi nessuno si presenta. Senza comunicazione, anche il miglior evento rischia di restare un monologo!
- Un obiettivo chiaro → Deve essere evidente lo scopo dell’evento: raccolta fondi, sensibilizzazione, engagement. A volte puntare a tutto insieme è come cercare di cucinare un menù da 10 portate in un’ora: il rischio è che non venga bene niente!
4. L’esperienza di MSF e la potenza della piazza
Gli eventi di piazza funzionano quando creano coinvolgimento autentico. Medici Senza Frontiere lo ha dimostrato con Biscotti Senza Frontiere, un’iniziativa che ha saputo unire raccolta fondi e sensibilizzazione, portando in piazza migliaia di volontari e donatori.
Acquistare una latta di biscotti solidali è diventato più di un semplice atto di beneficenza: è un’esperienza di partecipazione attiva che rende tangibile l’aiuto alle popolazioni in emergenza. Perché questa iniziativa ha funzionato così bene? Ecco gli elementi chiave del successo:
- Brand riconoscibile e autorevole → MSF è sinonimo di fiducia e impegno a livello internazionale. La credibilità dell’organizzazione ha garantito un’adesione immediata e spontanea, rafforzata da una comunicazione chiara e diretta.
- Capacità di mobilitare volontari e donatori → L’iniziativa è stata diffusa su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo sia volontari storici che nuovi, con una grande campagna di people raising che ha registrato migliaia di adesioni. L’organizzazione logistica ha permesso di coprire centinaia di piazze, raggiungendo anche chi non avrebbe altrimenti partecipato ad altre forme di donazione.
- Sinergia tra offline e online → La campagna di comunicazione ha avuto un’eco importante sui social media, ampliando il pubblico e generando un effetto moltiplicatore: chi acquistava i biscotti spesso condivideva l’esperienza, incentivando altri a fare lo stesso.
Il grande evento di piazza per far fronte alle emergenze, organizzato per e con MEDICI SENZA FRONTIERE.
Gli eventi di piazza rimangono un asset strategico per le organizzazioni non profit, ma la loro efficacia dipende da una pianificazione attenta, dall’adattamento alle nuove normative e dalla capacità di creare esperienze coinvolgenti. Il 2025 vedrà un’ulteriore crescita di queste iniziative, ma solo chi saprà innovare e rispondere alle esigenze del pubblico potrà ottenere un impatto concreto.
Non basta un’idea, non basta un progetto,
non serve neanche che sia tutto perfetto.
Se vuoi che il tuo evento lasci il segno,
ascolta e coinvolgi con cuore e impegno.
Un evento che unisce fa più rumore,
ed ogni persona diventa un valore.
a cura di Lisa Moi – Account Manager Referente Area Eventi