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EMOTIONAL FUNDRAISING & CREATIVE INTELLIGENCE

Un viaggio nelle emozioni dei donatori

 

Si svolgerà il giorno 10 novembre dalle ore 9.30 presso il Palazzo delle Stelline a Milano in Corso Magenta, 61, il workshop “Emotional Fundraising & Creative Intelligence”, promosso da Atlantis Company e tenuto da Francesco Quistelli, Founder & CEO di Atlantis Company.

Ospite della giornata sarà Gianandrea Abbate, Amministratore delegato di Emotional Marketing.

Il workshop illustrerà i recenti studi di Emotional marketing per ripercorrere le tappe del viaggio delle emozioni che guidano i comportamenti dei donatori, e le loro diverse tipologie emozionali e le sue applicazioni e gli scenari futuri nel mondo non profit.

«Oggi più che mai, in un contesto in cui c’è tantissima offerta di prodotti di buona qualità molto simili tra loro, quello che conta maggiormente è il feeling emozionale» spiega Gianandrea Abbate «le persone non comprano il prodotto, ma l’emozione ed è quest’ultima a guidare le nostre scelte di acquisto, spesso a livello inconscio. La razionalità incide solo in parte in queste scelte, pesa di più il modo in cui viene veicolato e percepito il messaggio, anche in base a codici subliminali legati a forme, colori, suoni… L’Emotional marketing si occupa proprio di questo, della parte nascosta del marketing legata all’emotività. È come quando si guarda un iceberg, tutti osservano la punta che emerge, ma sappiamo bene che questa è solo una piccola parte e che è sotto la superficie che si sviluppa il resto: il marketing è come l’iceberg e l’Emotional marketing si occupa proprio di quella parte nascosta ma fondamentale per capire cosa spinge all’azione».

Il corso, attraverso una panoramica delle case history più significative di comunicazione sociale e fundraising, mira proprio a mettere in luce come questo sia applicabile anche al settore non profit. «La “comunicazione creativa” e differenziante oggi sta ricoprendo un ruolo sempre più importante nelle strategie di fundraising delle onp» specifica Francesco Quistelli «Senza campagne efficaci, infatti, non si riesce più ad emergere in un mercato ormai molto affollato e ricco di sollecitazioni per i donatori. Fattori come la polarizzazione determinata dalla crescita degli enti non profit più importanti, il calo strutturale delle performance di alcuni strumenti di fundraising (face to face, sms solidale, direct mail) e l’arretramento dei contributi pubblici, impongono un cambio di passo nell’ambito della comunicazione di fundraising da parte di tutto il terzo settore. Per questo oggi riuscire a fare campagne efficaci, posizionanti, memorabili è un imperativo che necessita di competenze, esperienza, “mestiere” e tecnica, oltre a una buona dose di dati e informazioni indispensabili per orientare la creatività e i messaggi nel modo corretto. Solo così i target di riferimento possono reagire ai messaggi dell’organizzazione e rispondere alle “call to action”».

Per mettere a frutto efficacemente queste strategie, il workshop prevede, infine, un laboratorio pratico di Emotional fundraising, per ispirare la costruzione delle prossime campagne e incrementarne l’efficacia della comunicazione, facendo leva sull’equilibrio tra emozione e razionalità.

«Senza questo approccio si rischia di finire sempre di più in un magma indistinto, dove è impossibile emergere e dove gli investimenti diventano acqua sulla sabbia» conclude Francesco Quistelli «Oggi c’è sempre più bisogno di creatività strategica, ricerche di qualità e competenze specifiche. Di persone dotate di immaginazione, coraggio, passione e grandissima professionalità».

Per maggiori informazioni e per iscriversi al workshop: https://www.atlantiscompany.it/cosa-facciamo/formazione/emotional-fundraising-creative-intelligence/