Consigli, spunti ed esempi per comunicare e coinvolgere la Gen Z nella mission della tua organizzazione
La generazione Z, che comprende i nati tra il 1995 e il 2010, rappresenta una fetta sempre più significativa della popolazione globale. Questi giovani, plasmati dall’era digitale, hanno idee e aspettative molto diverse dalle generazioni precedenti.
Per le organizzazioni non profit, è essenziale capire come comunicare con la Gen Z in modo efficace.
1. Autenticità al primo posto:
La Gen Z mette l’autenticità in cima alle priorità. Per comunicare in modo efficace con questa generazione, quindi, è meglio evitare messaggi forzati o di natura troppo commerciale. Al contrario, l’accento dovrebbe essere messo su storie autentiche e testimonianze reali.
Condividi storie di persone a cui la tua organizzazione ha fornito assistenza, metti in luce il lavoro instancabile dei volontari e del personale, e racconta esperienze personali dei membri del team. Questo approccio non solo stabilisce un legame emotivo con il pubblico, ma funziona in modo particolarmente potente tra i più giovani.
2. Utilizzo dei Social Media:
I canali tradizionali non sono più sufficienti. La Gen Z passa gran parte del suo tempo su piattaforme come Instagram, TikTok e YouTube.
Instagram: condividi storie, post e video che riflettono appieno la tua missione. Ad esempio, se la tua organizzazione si occupa di assistenza alimentare, potresti condividere immagini di distribuzioni alimentari e le esperienze delle persone che sta aiutando. Presta attenzione all’aspetto visivo: usa infografiche e immagini curate; meglio evitare foto e video da stock che potrebbero snaturare l’autenticità del tuo messaggio.
TikTok: sfrutta questo canale per creare contenuti brevi, coinvolgenti e creativi. Puoi mostrare il tuo team al lavoro o creare sfide legate alla tua causa. Ricorda però di non snaturare lo stile comunicativo della tua organizzazione, trova il giusto equilibrio tra contenuti e tono di voce.
YouTube: puoi utilizzare YouTube per condividere video informativi sulla missione della tua organizzazione e sulle attività che svolge. Considera anche la creazione di piccoli reportage, mini-documentari o web series che sfruttino lo storytelling per coinvolgere il pubblico. Ad esempio, se la tua organizzazione promuove la conservazione e la tutela dell’ambiente, potresti creare video che esplorino i problemi ambientali specifici, documentando l’evoluzione della situazione e proponendo soluzioni concrete.
3. Format interattivi:
L’interattività è fondamentale per comunicare con la Gen Z e coinvolgerla nella tua mission. Sfrutta sondaggi, quiz e sfide su piattaforme social o sul sito web della tua organizzazione. Ad esempio, potresti creare un quiz che testa la conoscenza dei partecipanti sulla tua causa e fornire informazioni utili e dettagliate in base alle risposte.
Inoltre, esplora le opportunità offerte dalla realtà aumentata e virtuale, per offrire esperienze innovative e immersive. Ad esempio, se la tua organizzazione si batte per la conservazione della fauna selvatica potrebbe sviluppare un’applicazione di realtà aumentata che consenta agli utenti di “incontrare” animali in via di estinzione nel loro habitat naturale.
4. Collaborazioni con influencer:
La Gen Z fa affidamento su influencer e creator per informazioni e consigli. Collabora con personalità che condividono i valori della tua organizzazione per ampliare il tuo pubblico. Ad esempio, se la tua organizzazione promuove e tutela la salute mentale, potresti collaborare con un influencer che ha affrontato sfide legate alla salute mentale e che è disposto a condividere la propria storia personale. Questo genere di partnership può contribuire a sensibilizzare il pubblico target e diffondere consapevolezza sulla questione.
5. Educa e informa:
La Generazione Z è estremamente consapevole dei problemi che la nostra società affronta a livello globale. Offri contenuti educativi che li aiutino a comprendere appieno l’importanza della tua missione e come la tua organizzazione stia contribuendo a mitigare e risolvere i problemi. Puoi creare contenuti informativi sul blog, video didattici e webinar. Ad esempio, se la tua organizzazione lotta contro la povertà, potresti pubblicare video che spiegano le cause della povertà, illustrano le soluzioni possibili e offrono consigli pratici su come aiutare chi è in difficoltà e gli accorgimenti da prendere per tutelarsi.
6. Personalizzazione del messaggio:
La Gen Z desidera sentirsi unica. Utilizzare strumenti di segmentazione per personalizzare i messaggi è cruciale. Ad esempio, se la tua organizzazione si occupa di diritti LGBTQ+ puoi personalizzare i messaggi per rispecchiare le specifiche esigenze e interessi di ciascun segmento di pubblico, adattando i contenuti in base all’età, all’orientamento sessuale e ad altri fattori rilevanti.
7. Feedback continuo:
La Generazione Z vuole essere ascoltata. Crea canali di feedback che permettano al pubblico di esprimere le proprie opinioni e dimostra che queste, per te e la tua organizzazione, sono preziose. Utilizza sondaggi online o chatbot per la raccolta di feedback per coinvolgere il pubblico e garantire che le loro opinioni sono ascoltate. Ad esempio, potresti chiedere un parere sulle iniziative da intraprendere o su dei progetti conclusi, dimostrando un interesse autentico per le opinioni dei tuoi stakeholder.
Comunicare con la Generazione Z richiede un mix di autenticità, innovazione e interazione, un approccio completo e incentrato sulla creazione di connessioni significative. Le organizzazioni non profit che riescono a bilanciare con successo questi elementi saranno in grado di coinvolgere, affezionare e motivare questa generazione nella realizzazione della propria missione.